"Sì, sì. Bella la scusa che sono bambini, intanto ti raccontano delle gran balle!".
Se un bambino piccolo in età prescolare dice una bugia viene spesso vissuta dall'adulto come una cosa grave rinforzata dagli ”esperti” formati da parenti, vicini di casa, nonne etc.
Peraltro i bambini piccoli sono bravissimi a dire le bugie in quanto lo fanno con candore e come se ci credessero davvero.
Ma se fosse proprio questo il caso? Se i bambini sentissero di vivere in una dimensione dove i fatti mutano, dove la fantasia e la possibilità di cambiare le cose fossero la regola?
Capito questo, il genitore che sente molto la gravità della bugia, avrebbe la possibilità di non drammatizzare l'evento.
Quali bugie possono essere una cosa grave?
Quando non lo sono?
Vediamo di capire a fondo il comportamento che prende la forma di bugia.
Il bambino piccolo quando pensa, monta e smonta i fatti che gli succedono intorno. Nel racconto cambia le persone, il tempo, si riconosce qualità che non ha e comportamenti che non ha avuto, inoltre il suo mondo fantastico lo porta ad omettere e cambiare cose che non capisce o che non riesce a spiegare.
Di fatto si comporta come quando gioca con le costruzioni, oggi fa un ponte domani una casa. Nega di aver svuotato il barattolo di Nutella, di aver rotto, giocando, la coppetta del lampadario di cristallo di Boemia, di aver nascosto i frammenti sotto la credenza e sostiene che ha messo in ordine la camera ancora a soqquadro.
Dissimulare, negare o far finta di nulla sono azioni necessarie per permettere al bambino di adattarsi alla realtà che lo circonda, di apprenderla e di imparare modi per relazionarsi.
Queste bugie sono spesso dettate dal suo bisogno di accontentare se stesso e il genitore che lo confronta sul fatto. Ma come comportarsi?
La bugia diventa effettivamente un problema quando l'alterazione della realtà presente nel racconto è causata da traumi, ansia, forte paura di essere rifiutato.
Solo in questo caso, diventa importante occuparsene ricordando che il problema non è la bugia. La bugia va considerata come un campanello di allarme che attira la nostra attenzione su un potenziale problema, quindi è di per sé preziosa per iniziare a capire se vi sia un disagio a monte.
In questi casi è necessario assumere una modalità comportamentale che non faccia sentire e pertanto non faccia pesare al bambino un eccesso di aspettative quali: essere pulito, diligente, educato e cortese.
In poche parole è importante non stimolare il bambino a aderire ad un modello di perfezione che facilmente si trasforma in un invito a mentire pur di poter soddisfare le aspettative della mamma e del papà.
Identificare il disagio, trovare i comportamenti appropriati e come agirli diviene fondamentale per il benessere del bambino.
Si conoscono discipline
comportamentali efficaci
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