I festeggiamenti dell'Epifania hanno una lunghissima tradizione, Re Magi, Befana, il carbone e tanti altri, sono simboli di rinascita, di speranza e di nuovi progetti per l'anno appena cominciato.
Scopriamo insieme queste antichi rituali, giunti fino a i giorni nostri!
Gli storici sembrano far risalire la vera origine della Befana al periodo che va dal X al VI secolo a.C.
Essa compariva nei riti propiziatori legati ai clicli delle stagioni in agricoltura. I doni erano i prodotti della terra, in particolare il raccolto dell’anno precedente.
Il termine greco “epifaneia” ha diversi significati, tra i quali, “venuta”, “manifestazione” e si riferiva alla venuta del nuovo anno.
Il termine “epifaneia” significa anche “apparizione divina” e nella tradizione Cristiano-occidentale, si fa riferimento alla Befana per indicare il giorno in cui Gesù bambino appare innanzi ai Re Magi, portatori di doni preziosi; a questo giorno venne dato il nome di “piccolo Natale”.
Nella tradizione Cristiano-ortodossa invece la Befana corrisponde al giorno in cui Gesù venne battezzato nel Giordano.
Ma perché è giunta fino a noi l’immagine di questa anziana signora, carica di doni per i bambini, racchiusi in vecchie calze?
Intorno al XII secolo d.C., si diffuse la credenza che i Re Magi; in difficoltà nel cercare il luogo di nascita di Gesù chiesero informazioni ad un’anziana signora che si rifiutò di aiutarli e non volle seguirli per andare a fare visita il bambino.
Essendosi poi pentita del suo comportamento, la donna realizzò un cesto di dolci e si mise alla ricerca dei Magi; non riuscendo a trovarli, si fermò ad ogni porta donando i suoi dolci a tutti i bambini che incontrava.
Da quel momento si diffuse l’usanza di lasciare fuori dalla casa gli scarponcini e le calze dei bambini nella speranza che fossero poi riempiti di dolciumi dalla Befana!
Nella tradizione dei Falò, il carbone dell’Epifania, simboleggiava la rinascita ed il carbone di zucchero delle calze dei nostri bambini, sta a significare che non sono stati troppo buoni, ma c’è speranza che nel nuovo anno possano fare di meglio!
La Befana incarna in sé l’anno vecchio che se se ne va per lasciar posto al nuovo e si brucia un fantoccio per salutare simbolicamente questo passaggio.
In Veneto ancora oggi, nella notte tra il 5 e 6 gennaio "Se brüsa 'a vecia”, ovvero si brucia nei campi un fantoccio di paglia a forma di Befana. Si tratta di un rito propiziatorio per bruciare gli affanni e le negatività dell'anno passato.
Il giorno della Befana ci ricorda che è arrivato il momento di costruire i progetti per il nuovo anno, ma anche quello di scegliere come gestire gli affanni e le negatività del vecchio, perché tutti sappiamo che non basta bruciare un fantoccio perché essi scompaiano miracolosamente!
E tu che progetti di crescita hai per l'anno nuovo?
Via Papini 22 a/b, 40128 Bologna BO, Italy |
051-227537 |
373-7811240