L'attesa è un'esperienza universale che accompagna la vita di ogni persona. Essa può essere vissuta in modo positivo o negativo, a seconda delle circostanze e della personalità dell'individuo.
Nel nostro quotidiano, l'attesa viene vissuta in diverse forme. Ad esempio, si può aspettare:
In generale possiamo dire che lo stato d'animo col quale ci predisponiamo all'attesa dipende da un insieme di fattori, sia interni che esterni. È importante essere consapevoli di questi fattori, così da poter gestire l'attesa in modo sano e produttivo.
I fattori interni che influenzano lo stato d'animo dell'attesa sono:
I fattori esterni che influenzano lo stato d'animo dell'attesa sono:
Attendere può capitare ad ogni persona e coinvolge tutti, grandi e piccoli.
Nella prima infanzia, i bambini hanno una capacità di attesa molto breve. Sono abituati a ottenere ciò che vogliono immediatamente e non sono in grado di aspettare a lungo, in quanto non hanno la percezione del tempo. Questo può portare a comportamenti negativi, come il pianto, il capriccio o la frustrazione.
Man mano che i bambini crescono, la loro capacità di attesa si sviluppa. Imparano a tollerare un periodo di tempo più lungo prima di ottenere ciò che vogliono.
La capacità di attesa è un'abilità importante che i bambini imparano gradualmente. È importante aiutarli a sviluppare questa abilità in modo sano, in modo che possano affrontare le sfide della vita con calma e fiducia.
Vediamone un esempio attraverso una storia che ha origine alla fine dell'Ottocento:
Il Calendario dell’Avvento: uno strumento per aiutare i piccoli
Gli ultimi giorni di novembre il piccolo Gerhard chiedeva in continuazione alla mamma quanto tempo mancasse ancora al giorno di Natale. La mamma glielo spiegava con tanta pazienza, ma lui era troppo piccolo per comprendere veramente il passare del tempo. Così ogni giorno Gerhard tornava dalla mamma a fare la stessa domanda: “È oggi Natale?”.
La madre ebbe un’idea: chiamò il piccolo Gerhard e gli disse: “Ho preparato per te 24 biscotti, uno per ogni giorno dell’Avvento. Potrai mangiarne uno ogni mattino e quando i biscotti saranno finiti, allora vorrà dire che è arrivato il Natale!”. L'idea funzionò e da quel giorno per Gerhard il passare dei giorni non fu più frustrante, perché ogni giorno realizzava di essere sempre più vicino al Natale.
Divenne una tradizione di famiglia per Gerhard e da grande, passando davanti a una pasticceria addobbata per Natale, ripensò a quei 24 biscotti preparati da sua madre.
Fu così che nel 1920 nacque il primo calendario dell’Avvento ad opera di Gerhard Lang.
La relazione tra il Calendario dell'Avvento e il concetto di attesa è evidente. Il calendario scandisce il tempo che ci separa dal Natale e ogni giorno che passa, avvicina la tanto attesa ricorrenza.
Se proviamo a rapportarlo con le attese degli adulti, sembra che ciò che è adatto per i piccoli, per noi non lo sia: se da un lato l’arrivo di un evento gradevole può essere fonte di eccitazione e di desiderio, dall'altro può essere vissuta come un momento di tensione o di frustrazione (scadenza).
I motivi per i quali aspettare è cosi difficile sono diversi; tra questi ne vanno considerati soprattutto alcuni:
Imparare a saper vivere il momento dell’attesa in modo costruttivo può essere una grande opportunità, perché può aiutarci a:
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