L’Amigdala è piccola come una mandorla di 1,7 cm quadrati e si trova in profondità
in corrispondenza delle tempie in entrambi gli emisferi, davanti all'Ippocampo.
Si tratta del centro di integrazione di alcuni processi neurologici, detti "superiori", come le emozioni, in particolare la paura.
L'Amigdala compara gli stimoli ricevuti oggi con le esperienze passate ed agisce stimolando:
Nelle situazioni attuali che presentano un elemento simile a quelle passate, l’amigdala è capace di riconoscerle per associazione, poi agisce di conseguenza.
A volte agisce prima di avere avuto risposta al confronto dalla corteccia, quindi prima che il pensiero sappia cosa stia accadendo! Questo avviene perché l’emozione grezza viene scatenata prima ed in modo indipendente dal pensiero cosciente.
Nelle relazioni sociali esiste una correlazione tra le dimensioni dell’Amigdala e la capacità dell’uomo di avere relazioni sociali complesse: più è grande, più è semplice (verificato da ricercatori del Massachussetts General Hospital and Harvard Medical School). Questo fatto è molto importante perché soprattutto per i primati, la vita sociale ha sempre rappresentato un vantaggio adattativo importante.
Lo studio, che è stato pubblicato sulla rivista Nature Neuroscience, dimostra che la capacità di vivere in un gruppo numeroso e complesso di persone, dipende da alcune aree del cervello deputate a funzioni sociali, come l’identificazione e il giudizio del prossimo.
Gli studiosi erano già a conoscenza del fatto che i primati che presentano una vita sociale più articolata hanno un’amigdala di dimensioni maggiori, ma si tratta del primo studio che si occupa di differenze all'interno di una singola specie, in particolare dell’uomo.
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