Avrete sicuramente sentito parlare, in passato, di lettura veloce, il cui nome fa credere che sia un tipo di lettura superficiale e poco attenta. Vi è anche il modo di dire "ho dato una lettura veloce a quello che mi hai mandato" che sotto intende il fatto che io lo abbia letto ma che non ti devi aspettare che lo ricordi con esattezza.
In realtà non è esattamente così, anzi, ma non è di questo che oggi desidero parlarvi ma della sua scoperta estremamente curiosa.
Durante la prima guerra mondiale la RAF (Royal Air Force) tra le tante abilità da sviluppare, addestrava i propri piloti a migliorare la velocità di riconoscimento del velivolo in avvicinamento o in avvistamento. Nemico o amico? Civile o militare?
I piloti vennero sottoposti ad un addestramento specifico: come primo passo i tattici svilupparono un macchinario chiamato tachistoscopio, in grado di proiettare immagini su un ampio schermo per intervalli di tempo variabili. Le immagini erano di grandi di aerei amici o nemici e venivano proiettate per intervalli di tempo lunghi (circa un secondo) ridotti progressivamente fino ad un cinquantesimo di secondo. Tutto ciò modificando anche le dimensioni e le angolature degli oggetti. Con grande sorpresa venne scoperto che i piloti, allenandosi, potevano essere in grado di distinguere immagini di diversi aerei, grandi quasi quanto un puntino, proiettati sullo schermo per solo un cinquecentesimo di secondo.
L'esperimento fu fatto anche con persone normali e utilizzando anche parole e poi gruppi di parole. Esse venivano riconosciute e recepite evitando quindi di dover sillabare e vocalizzare. Da questo esperimento fu trovato un modo di leggere, diverso da quello insegnato tradizionalmente.
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