Dei 180 articoli scientifici pubblicati da Einstein, una quarantina contengono errori significativi.
Se abbiamo penicillina e vaccini, lo dobbiamo agli sbagli commessi dai loro scopritori, che andavano in cerca di altro.
La stessa evoluzione degli esseri viventi procede grazie ai piccoli difetti.
E se perfino il più grande scienziato della storia sbagliava spesso e volentieri, perché mai uno scolaro oggi dovrebbe trattenersi dall'alzare la mano e azzardare la risposta che ha in testa in quel momento?
Questo è ciò che si chiedono gli organizzatori di Détrompez-vous, il Festival dell'errore di Parigi.
La manifestazione tenutasi nella sede dell'École normale supérieure per avvicinare i giovani alla scienza, vuole incitare i più piccoli a osare, innovare, uscire dal seminato, proporre idee nuove. Perché errare, si spiega ai bambini, è una parola che nella radice significa deviare dalla solita strada, e non esiste grande scienziato che sia arrivato al successo senza salire su una gigante catasta di conclusioni sbagliate.
Tratto dall'articolo
Ragazzi imparate a sbagliare di Elena Dusi pubblicato dal quotidiano
La Repubblica.
Siamo stati educati a punire l'errore; la mancanza di autostima e la paura che ne derivano, ci impediscono di osare e di credere in noi stessi, ma è possibile trovare una soluzione?
Esistono discipline comportamentali efficaci per affrontare situazioni di questo tipo e porvi rimedio: si tratta di insegnamenti che non fanno parte del percorso di formazione né scolastico, né accademico.
Scopri quali sono, noi siamo a tua disposizione per trovare una soluzione e per una consulenza gratuita!
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